Una preparazione alla Psicoterapia Bionomica dell'infanzia: Il metodo Wintrebert

Il presente lavoro nasce con l’intento di evidenziare l’importanza dell’impiego della psicoterapia bionomica in area infantile attraverso l’utilizzo di tecniche appropriate , nel caso specifico della tecnica Wintrebert associata al T.A. di Schultz.

Partendo dal presupposto che nei primi anni di vita il bambino viene ad assumere una posizione particolare sia sul piano biologico che psicologico, già Schultz si era occupato di individuare il Training Autogeno come metodo che poteva applicarsi anche all’area infantile, sottolineando come nel processo di superamento dei vari gradi della scala evolutiva e nella ricerca di una maggiore autonomia,il bambino avesse sempre bisogno dell’aiuto dell’adulto.
Il metodo del Training Autogeno nel bambino risulta ottimale secondo Schultz , ma risente di alcune prescrizioni come la ripetizione mentale della formula, l’umore del bambino,il rapporto col terapeuta, così come di alcune indicazioni (disturbi psicosomatici, comportamentali )che ne limitano a volte l’applicazione e l’efficacia.
In questo senso il metodo Wintrebert può collocarsi come un valido supporto di preparazione ad un lavoro terapeutico successivo essendo svincolato dalle indicazioni strettamente psicosomatiche o comportamentali e rinforzando il rapporto di maternage che si crea tra terapeuta e bambino, focalizzando nella soddisfazione affettiva la spinta motivante al lavoro terapeutico.
L’utilizzo del metodo diventa il punto di partenza ideale al fine di riordinare bionomicamente esperienze che hanno favorito orientamenti abionomici riportando l’individuo al rispetto dell’esistenza.
Se ciò viene avviato già in età infantile con modalità idonee alla induzione di tale consapevolezza con tutta probabilità il percorso verrà facilitato in età adulta.
Il metodo Wintrebert è un compromesso_tra il metodo di Schultz (di cui esso sottolinea lo scopo somatico e psicoterapeutico) e quello di Jacobson (dal quale trae gli esercizi del tipo contrazione-rilassamento segmento per segmento).
Wintrebert ha elaborato la sua tecnica (presentata a Parigi nel 1959), constatando che il metodo di Schultz era difficilmente applicabile «tale quale» ai bambini, in particolare ai più giovani, per un certo numero di ragioni:
- L’importanza delle consegne verbali che comportava, e dunque la necessità di un livello mentale vicino a quello di un bambino di 10/12 anni.
- La capacità di concentrazione , capacità che il bambino giovane non ha facilmente, per cui l'immobilità richiesta per questa concentrazione non sarà possibile né comprensibile, o comunque si trasformerà semplicemente in addormentamento (lo stato di immobilità in posizione allungata, gli occhi chiusi, induce sovente spontaneamente il sonno nel bambino).
Infine Wintrebert , notò due caratteristiche frequentemente ritrovate nel bambino: l'assenza di sensazioni provenienti dal corpo privato del movimento e la mancanza di sintesi sul piano verbale (i bambini sono effettivamente limitati da conoscenze parziali sul piano verbale in ciò che concerne il loro corpo; essi vedono raramente il corpo come un'entità ma più sovente come diverse parti enumerate; alla domanda «com'è il corpo?» la risposta è data sovente con il gesto indicante il petto).
Egli dunque constata inizialmente il pericolo del rilassamento che all'inizio riduce il bambino, che è tutto azione, ad immobilità, al silenzio, all'oscurità che potrebbero creare il vuoto del corpo e l'angoscia.
E’ per questo che il suo metodo è centrato sull’ ”induzione corpo a corpo”che è rassicurante e permétte al bambino di restituire se stesso alla realtà.
I riferimenti messi in gioco sono attivi, tattili, verbali.
Wintrebert cerca dunque di indurre la deconcentrazione muscolare in modo passivo, senza fare appello né alla volontà né all'attenzione del bambino piccolo.
Egli aveva in effetti constatato, controllando con dei movimenti passivi lo stato di rilassamento di un gruppo di bambini, che questa semplice manovra portava sovente al rilassamento. Arrivava cosi ad ottenere un allentamento globale con lo spostamento passivo, ritmico e ripetuto dei diversi segmenti degli arti. I bambini mantengono il beneficio di questo allentamento e si concentrano meglio sugli esercizi che dovranno eseguire in modo attivo in seguito da soli.
II Metodo Wintrebert comporta due fasi:

- La regolazione del tono con i movimenti passivi, con:
• una fase di movimenti passivi,
• una fase intermediaria.
- Il riadattamento dei movimenti, con:
• una fase di movimenti attivi,
• una fase di adattamento alla vita quotidiana.
Ogni seduta dura da 15 a 20 minuti, è quotidiana per il bambino a casa propria e settimanale o bisettimanale dal terapeuta.

La seduta comporta tre punti:
1. Tempo di movimenti passivi della mano, dell’ avambraccio, della spalla, della testa-faccia-collo, della mandibola, dei piedi, del ginocchio, con induzioni verbali e tattili.
2. Tempo di completa immobilità in cui si prolunga lo stato di rilassamento con il contatto.
3. Tempo di riadattamento dei movimenti con esecuzione attiva del movimento e postura seguito da una rivoluzione tonica (ripetizione).

1" fase: regolazione del tono con i.movimenti passivi
La Fase del movimento passivo consisterà nel mobilizzare passivamente prima i diversi segmenti dell'arto superiore destro, poi sinistro, poi gli arti inferiori con un movimento ripetuto cadenzato (possono essere necessari e da 10 a 15 ripetizioni).
Il movimento passivo è ottenuto quando il terapeuta non percepisce più né resistenza né partecipazione da parte del soggetto. Questo movimento passivo che avviene con l’induzione propriocettiva si trova tra il movimento attivo volontario e l'assenza'completa di movimento.
Quando, dopo un certo numero di movimenti, si è instaurato uno stato di rilassamento, si lascia prolungare questo stato per qualche minuto.
Poi si passa alla fase intermedia, durante la quale, con dei contatti leggeri, si fa una specie di giro sul corpo del bambino, dandogli nello stesso tempo degli ordini verbali.
Questi due tipi di induzione tattile e verbale sono molto interessanti.
Al momento dell'induzione tattile, la sensazione ricevuta dal soggetto attraverso l'intermediazione dell'adulto è molto dinamica.
Èssa si effettua in una situazione molto arcaica che ricorda i primi' contatti con la madre.
La sensazione tattile trasporta cosi un doppio_significato affettivo: quello .che, è vissuto dal bambino in relazione con l'adulto esterno e quello che è vissuto anteriormente nei primi episodi della vita.
Questa stimolazione ristruttura il reale nel caso in cui il bambino abbia troppa tendenza a vivere la propria relazione sotto forma immaginaria. Essa gli permette ugualmente di localizzare le diverse parti del corpo. E questo grazie alle induzioni verbali, la stimolazione tattile gioca allora il ruolo del carico magnetico e affettivo a livello del corpo.

La tecnica Wintrebert applicata in chiave bionomica come preparazione ad una psicoterapia prevede quindi l’uso di

-tecniche sia verbali che non verbali
-tecniche bionomiche e non (sogno da svegli,oniroterapia…)

Il bambino, il cui piano di vita si sta attuando, attraverso questo lavoro inizia a sviluppare un principio di espansione della coscienza che gli consente di immettersi in un processo individuativo di tipo bionomico.
Il processo di espansione della coscienza è nel bambino in una fase molto primitiva ma comunque è processo introspettivo organismico stimolato dalle FUNZIONI PSICOTERAPICHE che conducono il bambino ad ampliare quantitativamente e qualitativamente il proprio campo di coscienza.
Egli inizia a familiarizzare così con i propri processi psichici interiori.

Il complesso lavoro effettuato sia individualmente che in gruppo è in grado di favorire nel bambino una iniziale ma progressiva INTROSPEZIONE BIONOMICA ,come un processo organismico per cui si effettua una passiva autoimmedesimazione interiore utile a determinare un’espansione del campo di coscienza finalizzata a una chiarificazione di sé in senso bionomico.

La differenza rispetto alla psicoterapia bionomica che utilizza il metodo del t.a. sta nella presenza del terapeuta-mediatore (il terapeuta mostra al bambino l’esercizio muovendo le parti del corpo interessate) egli è attivamente partecipe soprattutto in fase preliminare (si inserisce il modellamento come metodo motivante dell’apprendimento) ma anche attraverso la relazione psicotonica favorisce processi regressivi utili all’evolversi della terapia

La psicoterapia bionomica, servendosi del metodo Wintrebert permette di entrare in comunicazione diretta con le strutture originarie della personalità parlando un linguaggio corporeo, psicomotorio e psicotonico ricreando così le cariche affettive ed emozionali del dialogo iniziale col corpo dell’altro.
Tale regressione a modi di comunicazione arcaici costituisce il principio fondamentale della terapia in quanto, partendo da questa regressione e rivivendo le relazioni corporee primarie, è possibile ristrutturare le tappe che ne derivano: spazio fusionale, comunicazione simbolica e affermazione dell’identità.

Affinché si stabilisca un dialogo autentico tra adulto e bambino è necessario
 che l’iniziativa sia lasciata al bambino il quale deve sentirsi accettato, invitato, mai obbligato o forzato. Si può realizzare un abolizione dei ruoli, ma non delle persone, l’adulto resta l’adulto, ma è così possibile creare autentiche e proficue relazioni.
 La diselaborazione del nostro linguaggio: utilizzare un linguaggio destrutturato ha una sua coerenza a livello inconscio perché con la sua spontaneità favorisce processi empatici
 Abbandonare la preminenza del gruppo sulla persona impegnandosi in relazioni interindividuali in seno al gruppo, questo consente ai bambini più in difficoltà di stabilire con il conduttore il tipo di comunicazione privilegiata

Va sottolineato inoltre come il corpo del terapeuta sia rivelatore, all’interno della relazione tonica, di ciò che il bambino non può dire, né scrivere, né disegnare, dei fantasmi che esprime inconsciamente nel suo agire.
Il corpo del terapeuta è “sostituto simbolico” del corpo della madre o del padre per cui la proiezione di fantasmi sul corpo del terapeuta e la risposta che viene rinviata, permettono una mobilitazione della situazione relazionale bloccata nella fissità del comportamento: una specie di sblocco dell’espressione simbolica dei fantasmi. In assenza del terapeuta è necessario un oggetto sostitutivo (Winnicott) che viene introdotto dall’adulto nella relazione e caricato affettivamente
La metodologia appresa dal bambino potrebbe anch’essa essere considerata oggetto sostitutivo della relazione.
L’intervento del terapeuta , corpo sostitutivo che sa rispondere ai fantasmi del bambino,permetterà un’evacuazione di quelle tensioni inconsce che tolgono al bambino ogni possibilità d’evoluzione.
Il mettere il proprio corpo al servizio dell’altro in una relazione terapeutica necessita d’un dominio delle proprie pulsioni e delle proprie reazioni toniche.
Entra quindi in gioco come nella relazione psicanalitica il concetto di “transfert e controtransfert”.
Infatti nella relazione psicomotoria rientra da parte di chi interviene una certa partecipazione emozionale che permette alla comunicazione di passare. Quando si lavora a livello corporeo il transfert è molto intenso e rapido perché si fa appello ad una sensibilità affettiva molto arcaica, legata all’immagine genitoriale.
Il terapeuta deve avere però padronanza del controtransfert, attraverso atteggiamenti di ascolto ed analisi del proprio inconscio.
Si tratta quindi di interpretare le proprie ed altrui reazioni motorie e toniche dando loro un senso.
La relazione tonica è scambio dialettico che può stabilirsi tra due corpi e permette loro di comprendersi, di stabilire una situazione di fusionalità più o meno simbolica,di comunicare e trovare piacere in questa situazione.
Il vettore della comunicazioni non è il gesto dinamico in sé stesso, ma le modulazioni toniche (legate alla sottocorticalità) che danno a questo gesto il suo contenuto affettivo ed emozionale.
La relazione tonica segue un ordine biologico e psicofisiologico , quello che è sentito è complicità implicita.
La dialettica tonica esprime la dialettica fusionale perché è la ri-unione di due corpi che , che al di là della loro separazione,ritrovano la loro unità biologica e partecipano alla stessa vita.
Il metodo Wintrebert favorisce così un contatto corporeo a vari livelli: la posizione supina e la lentezza dei movimenti facilitano il processo regressivo, così come la voce ,il ritmo e la tonalità del linguaggio ,lo sguardo ed la gestualità.
L’abbandono della testa (rilassamento dei muscoli della nuca) favorisce l’abbandono e la fiducia verso l’altro, la chiusura degli occhi permette di centrare la sensibilità nel resto del corpo e favorisce la perdita della nozione di spazio.
L’immobilità prolungata determina il senso della perdita del proprio corpo (sensazione fusionale)
Il calore determina una sensazione soggettiva di perdita dei limiti dell’io che fa riferimento inconscio al calore intrauterino.
Ci sono inoltre sensazioni legate a respiro, battito cardiaco,peso, tonicità muscolare.
Tutti questi parametri sono i fondamenti della vita , a ragione la metodologia in questione ha valore Bionomico.