Training Autogeno di 1° livello

L’attività è condotta da una psicoterapeuta qualificata e affronta sia gli aspetti fisici sia quelli psichici legati all’attività di rilassamento.

Lo scopo è di aiutare i partecipanti al corso ad entrare in contatto con se stessi, a prendere coscienza delle proprie criticità e a trovare al proprio interno le risorse e gli strumenti per superare ansie e condizionamenti e ritrovare un equilibrio psicofisico nella vita di tutti i giorni.

Il Training Autogeno favorisce una maggiore consapevolezza personale, l’individuazione dei propri bisogni, la riduzione delle tensioni (fisiche e psichiche) affinando le risorse a disposizione, al fine di poter raggiungere un miglior grado di rilassamento.

Dopo aver appreso le tecniche di rilassamento è possibile lavorare, attraverso la condivisione e il confronto di gruppo, su modalità alternative personali per affrontare e superare i momenti di difficoltà nonchè recuperare il proprio ruolo a livello individuale, familiare e sociale in una dimensione di benessere.

Corso a numero chiuso, composto da più lezioni a cadenza settimanale, della durata di due ore ciascuna.

Per accedere al gruppo è necessario effettuare un colloquio preliminare individuale, a carattere anamnestico-motivazionale, con la psicoterapeuta conduttrice del gruppo stesso.
Il colloquio preliminare si effettua su appuntamento.
Il Corso Si svolgerà a Thiesi (prov.Sassari)

IL TRAINING AUTOGENO

Con il termine “Training Autogeno” J.H. Schultz definì un metodo di autodistensione da concentrazione psichica che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche.Training significa allenamento, vale a dire apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza; il preciso e costante allenamento a tali esercizi, porta a modificazioni gradatamente più valide, precise, consistenti.Autogeno significa che si genera da sé; ciò differenzia questo metodo dalle tecniche autoipnotiche ed eteroipnotiche le cui realizzazioni somatopsichiche sono attivamente indotte dal soggetto o dal terapeuta.
Gli esercizi del Training autogeno hanno lo scopo di farci raggiungere lo stato autogeno che è una condizione di passività assoluta, priva di atti volitivi, realizzata nell’indifferente contemplazione di quanto spontaneamente accade nel proprio organismo e nella propria mente.

APPLICAZIONI

Il Training autogeno può essere applicato sia in trattamenti individuali che in trattamenti di gruppo, sia in pazienti con disturbi psichici, funzionali od organici, sia nei soggetti cosiddetti “normali”.Nello svolgersi di poche settimane, l’allenamento agli esercizi, praticato saltuariamente con il controllo del terapeuta e quotidianamente da soli, consente di poter offrire ai propri muscoli, ai propri nervi, ai propri organi, alla propria mente, uno stato di distensione fisica, di passività psichica, di calma, di benessere, sempre più completo e generalizzato.Con il sistematico e preciso ripetersi di queste sedute di autodistensione psichica e somatica, è possibile smorzare, risolvere, eliminare sintomi disturbanti, mobilizzare attitudini interiori che non riuscivano a realizzarsi spontaneamente, smantellare resistenze che impedivano il ristabilirsi di equilibri funzionali adeguati, trasferire dinamismi positivi negli strati più profondi della personalità, decondizionare situazioni patologiche anche da tempo stabilizzate.

Uno stato psicofisico che ci appartiene

Non soltanto da quando veniamo alla luce, ma già dalla vita prenatale è un continuo susseguirsi di stimolazioni fisiche e psichiche che colpiscono la nostra unità biologica. A queste stimolazioni si reagisce: il loro incessante susseguirsi provoca innumerevoli stati di tensione realizzati dal nostro apparato psichico e dal nostro apparato somatico allo scopo di poter mantenere il più adeguato adattamento alle situazioni ambientali.
Attraverso gli anni ci alleniamo inconsapevolmente e fatalmente a queste modalità di reazione in autotensione; non sempre però si riesce a riportarsi a uno stato di equilibrio funzionale, anche se la causa che lo aveva alterato è venuta a mancare.
La tecnica di autodistensione di Shultz ci consente di realizzare, sia a livello psicologico che somatico, uno stato di per sé del tutto opposto alla reazione in autotensione, tale da migliorare, modificare, risolvere o normalizzare funzioni psichiche o somatiche che si fossero allontanate dal loro equilibrio originario.