Uno stato psicofisico che ci appartiene

Non soltanto da quando veniamo alla luce, ma già dalla vita prenatale è un continuo susseguirsi di stimolazioni fisiche e psichiche che colpiscono la nostra unità biologica. A queste stimolazioni si reagisce: il loro incessante susseguirsi provoca innumerevoli stati di tensione realizzati dal nostro apparato psichico e dal nostro apparato somatico allo scopo di poter mantenere il più adeguato adattamento alle situazioni ambientali.
Attraverso gli anni ci alleniamo inconsapevolmente e fatalmente a queste modalità di reazione in autotensione; non sempre però si riesce a riportarsi a uno stato di equilibrio funzionale, anche se la causa che lo aveva alterato è venuta a mancare.
La tecnica di autodistensione di Shultz ci consente di realizzare, sia a livello psicologico che somatico, uno stato di per sé del tutto opposto alla reazione in autotensione, tale da migliorare, modificare, risolvere o normalizzare funzioni psichiche o somatiche che si fossero allontanate dal loro equilibrio originario.

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