Gli esercizi

Il training autogeno è costituito da due serie di esercizi; la prima inferiore o somatica; la seconda superiore o psichica.Nella prima la concentrazione mentale è rivolta a particolari sensazioni somatiche; nella seconda a particolari rappresentazioni psichiche.
L’allenamento al primo esercizio ci offre la possibilità di realizzare, in modo sempre più completo e generalizzato, il contrario di ciò che può produrre uno stato di tensione, cioè distensione neuromuscolare, passività psichica, progressivo restringimento del campo della coscienza.
Alcuni soggetti, pur ignorando il successivo svolgimento di questa tecnica psicoterapeutica, riescono spontaneamente a percepire, durante l’esercizio della pesantezza una sensazione di calore. L’ipotonia che si raggiunge non è soltanto della muscolatura volontaria, ma anche della muscolatura delle pareti vascolari; si viene allora a determinare un’iperemia obbiettivamente controllabile, con aumenti di temperatura locale che possono anche superare 1°C; L’allenamento alla percezione di queste modificazioni circolatorie costituisce l’esercizio del calore.
Man mano che si allentano la tensione psichica e neuromuscolare la funzionalità respiratoria tende a modificarsi; quanto maggiore è lo stato di passività e calma emotiva, tanto più il respiro si fa spontaneo, meccanico, ritmico, autonomo.
La passiva e indifferente contemplazione che si realizza nella concentrazione psichica dell’esercizio del respiro offre la sempre più precisa sensazione che il respiro vada da solo; non è più il complesso psicosomatico, l’unità biopsichica, l’Io che respira, ma la massa pesante e calda del corpo che respira da sola, del tutto distaccata da una psiche che si fa gradatamente sempre più passiva, quasi assente.
Di solito ignoriamo il nostro cuore; soltanto una situazione patologica, uno stato di tensione emotiva, una necessità di maggiori prestazioni ci fanno percepire la sua presenza.Con una miglior conoscenza del nostro corpo, il T.A. ci offre nel suo esercizio del cuore, la possibilità di percepirne i battiti.
E’ una percezione insolita, ignorata, possibile solo dopo un certo allenamento a questa introspezione somatica, che ci dà la rassicurante consapevolezza del cuore che batte, calmo, ritmico, regolare.Dopo i visceri toracici, la concentrazione psichica si orienta ai visceri addominali; l’esercizio relativo è l’esercizio del plesso solare.
E’ attraverso il plesso solare che le emozioni si irradiano agli organi addominali determinando spasmi, contratture, sensazioni di freddo interiore; l’allenamento al quinto esercizio inferiore porta facilmente alla realizzazione di una distensione, di un’armonia funzionale, di una sensazione di equilibrio e di calore negli organi addominali.
L’ultimo degli esercizi del ciclo inferiore è il cosiddetto esercizio del fresco alla fronte, durante il quale la fronte viene percepita come staccata dalla massa calda e pesante del corpo.Contrariamente al caldo della testa che può essere percepito durante uno stato di tensione, di ansia, di stress, la realizzazione dello stato autogeno comporta una gradevole sensazione di fresco che viene vissuta come uno stato di calma, di vuoto psichico, di pace interiore.
Alla serie di esercizi del ciclo inferiore, seguono quelli del ciclo superiore, non più orientati sul soma ma sulla psiche; con essi è possibile favorire la produzione di un ricco materiale di provenienza inconscia.

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